Un bassanese fissa le magie del Redentore.

È del bassanese Roberto Zerbini, padovano di nascita ma residente a Bassano da oltre trent’anni, dove si occupa di sicurezza sul lavoro e tematiche ambientali, la suggestiva immagine notturna posta in copertina del prestigioso calendario “Venezia: gocce di colore” prodotto dal marchio Al Duca d’Aosta. Unico “non veneziano” del gruppo, Zerbini presenta una sua suggestiva visione della chiesa del Redentore, raggiunta dal ponte votivo costruito su barche che collega Venezia alla Giudecca in occasione della festività del Redentore. All’interno altri due suoi scatti, a raffigurare i mesi di maggio e luglio, un classico busto di gondoliere, insolitamente colto però di spalle, e l’altro ancora legato alla giornata del Redentore, con un momento sportivo di una regata. Assieme a Zerbini, che ha già ottenuto premi e segnalazioni a concorsi nazionali, partecipano al calendario Chiara Chinellato, Matteo Cargasacchi, Giuseppe Desideri, Andrea Pavan, Claudio Rallo, Novella Regalini e Selina Zampedri, facenti parte dell’associazione “In Incontri fotografici a Nord-Est”, presieduta da Novella Regalini e impegnata anche in una mostra itinerante, visitabile gratuitamente fino al 16 gennaio nell’isola lagunare di San Servolo: “Da Chioggia a Burano passando per Venezia”.
L’edizione 2011 del calendario della boutique d’alta moda Al Duca D’Aosta, che ha sedi a Venezia, Mestre, Padova, Verona, Treviso e Udine, si configura particolarmente importante, in quanto si tratta di quella celebrativa del trentennale. In passato, la fattura fu più volte affidata ad uno dei più noti maestri della fotografia, Fulvio Roiter. Introduce il complesso lavoro un breve testo del giornalista Stefano Ciancio, che lo definisce “una sorta di ideale manifesto della Venezia del futuro, sognata, desiderata, spasmodicamente cercata e finalmente ritrovata in tutta la sua vivacità”, grazie anche ad originali gocce di colore stese sugli scatti in bianco e nero”.
Tratto dal Gazzettino di vicenza del 09.01.2011 pag.15

Altre informazioni su:
http://cultura.bassanonet.it/fotografia/7686.html

Scrivi risposta