fino al 2.V.2010
Fotografia astratta
Cinisello Balsamo (mi), MuFoCo
Dall’avanguardia al digitale. Un percorso rapsodico nelle maglie di un’astrazione fotografica che non rinuncia alla natura fisica degli oggetti. Né alla materia e al corpo delle idee…
Figlie dell’interesse di Man Ray per il potenziale creativo del rayogramma e dei suggerimenti di Moholy-Nagy sulle velleità “pittoriche” del fotogramma, le tendenze astrattiste in fotografia sembrano radicarsi proprio nell’infanzia del mezzo, tra le immagini idealizzate delle origini e gli “oggetti melancolici” del surrealismo. Nel percorso storico proposto dal Museo di Fotografia Contemporanea l’astrazione appare paradossalmente come la migliore asserzione della vita, che distaccandosi dai soggetti lirici cerca di suscitare direttamente una risposta dalle cose. Le sperimentazioni fotografiche raccolte in mostra si nutrono delle parallele indagini della “poetica della materia”, cercando di sventare il pregiudizio che la fotografia sia più realistica di altre tecniche artistiche. Testimonianza eloquente è la serie giovanile di Olivo Barbieri che lavora sul potenziale della macchia – ispirato al surrealismo letterario – coniugandolo alla tecnica scultorea della brûlure, i cui effetti di colatura e fusione avvicinano le pellicole all’estetica delle Plastiche di Burri. L’astrattismo fotografico del Novecento si mette a latere del paradigma mimetico e inizia a guardare attentamente l’oggetto comune per far emergere da esso un “altro” oggetto, scoprendo nella banalità più di quanto si immagini. In questa prospettiva, gli scatti di Franco Fontana operano una riduzione dei paesaggi al loro “grado zero”, mettendo a frutto la forza del taglio fotografico per estrarre dalla natura la sua struttura geometrica e la sua cromia naïve. Immancabile Mario Giacomelli che, in stampe dall’apparenza tipografica, sottopone il paeaggio rurale coltivato, sempre agguantato dall’altro, a uno sguardo analitico e matematizzante. Fuori dalla retorica del fotografico, l’astrazione edifica, grazie ad azioni trasformative e a nuove identificazioni, delle architetture istantanee che corrispondono a una liberazione dell’inconscio dell’immagine e all’inaugurazione di un nuovo ethos per la fotografia. A trarne giovamento è la ricerca formale: oltre alla difrazione delle forme naturali di Paolo Monti e alle registrazioni cromogeniche delle trasparenze di ombre-oggetto di Luigi Veronesi, la mostra propone le immagini selettive di Aaron Siskind, le cui formes trouvées, dalle superfici friabili e crepuscolari, vengono scandite da un procedimento ritmico. La rapsodia dell’astrazione fotografica costituisce una serie divergente nel procedere storico della fine photography: segue un’iperbole autonoma che, dall’analogico al digitale, cerca di incamerare le suggestioni del formalismo, dell’action e del color field painting americani (le rothkiane trasposizioni fotografiche di Silvio Wolf) o degli italiani studi matrici, costruendosi contemporaneamente una storia parallela alla grafica e alla “nuova tipografia” di cui registra le evoluzioni (i chimigrammi e i pirogrammi di Nino Migliori).
Nel tentativo di annullare l’aspetto “meccanico” e puramente riproduttivo della fotografia, l’astrazione arriva a conoscere così bene il proprio medium che inizia a forzarlo, pur attenendosi perfettamente alle sue regole.
dal 14 novembre 2009 al 2 maggio 2010
Fotografia astratta. Dalle avanguardie al digitale
a cura di Arianna Bianchi e Roberta Valtorta
Museo di Fotografia Contemporanea – Villa Ghirlanda
Via Frova, 10 – 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Orario: da mercoledì a venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 11-19
Ingresso libero
Catalogo Marsilio
Info: tel. +39 026605661; fax +39 026181201; info@museofotografiacontemporanea.org; www.museofotografiacontemporanea.org